Lo scorso 28 febbraio, Volodymyr Zelensky, il Presidente ucraino, ha sottoscritto la domanda di adesione dell’Ucraina all’Unione europea.
Nonostante l’adozione di questa azione formale sia avvenuta nel contesto emergenziale di un’invasione bellica, la domanda non verrà valutata in base ad alcuna procedura accelerata, che effettivamente non è prevista dai Trattati.
Le Istituzioni UE impiegano generalmente anni (o addirittura decenni) per valutare se un paese terzo rispetti gli imprescindibili criteri per l’adesione e per stilare un trattato internazionale di adesione, che dovrà poi essere ratificato da ciascuno Stato UE.
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza su questo processo.
Innanzitutto, affinché un paese terzo sia ammesso a negoziare la propria adesione all’UE, devono essere rispettati tutti i cosiddetti Criteri di Copenhagen e la valutazione sulla loro sussistenza spetta esclusivamente all’UE (il paese terzo non ha quindi voce in capitolo sul tema).
In particolare, il paese richiedente deve principalmente dimostrare:
- di essere dotato di istituzioni stabili, in grado di garantire la democrazia, lo stato di diritto, la tutela dei diritti umani e la protezione delle minoranze,
- che la propria struttura finanziaria si basa su un’economia di mercato funzionante, idonea a gestire la concorrenza e le diverse forze di mercato,
- di essere in grado di attuare nel proprio ordinamento giuridico tutto l’Acquis Communautaire esistente prima di diventare un membro UE, assumendo ogni obbligo derivante dalla partecipazione all’Unione.
Siffatte condizioni restano tutte oggetto della valutazione del Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione che devono accogliere la domanda (votando, rispettivamente, all’unanimità e a maggioranza) per consentire la successiva apertura dei negoziati per la negoziazione e la firma di un trattato di adesione.
Benché l’Ucraina stia attualmente affrontando una grave situazione politica, non si ritiene perciò che il processo di adesione all’UE possa sveltirsi proprio in ragione del conflitto in cui il paese richiedente è attualmente coinvolto.
Indipendentemente dal fatto che l’UE e l’Ucraina possano condividere alcuni valori, la richiesta di adesione dovrebbe essere considerata nell’ambito di una visione più ampia che assicuri vantaggi e consensi reciproci.
E ciò richiederà probabilmente più tempo di quello necessario all’interruzione delle ostilità da parte della Russia, che ci auguriamo terminino al più presto.