Continuano gli sviluppi sulla vicenda FIFA e UEFA, già trattati nel nostro aggiornamento “Super League e Diritto dell’Unione europea: di quando lo sport fa notizia giuridica” di qualche tempo fa.
Ricordiamo che, a seguito di ricorso cautelare d’urgenza presentato dalla Super League, il Tribunale di Madrid ha emanato a fine aprile 2021 un provvedimento di tipo inibitorio nei confronti di FIFA e UEFA, ordinando a questi organismi di astenersi (i) da qualsiasi azione e/o dichiarazione che ostacoli o impedisca la nascita del progetto “Super League”; (ii) dall’irrogare o minacciare provvedimenti sanzionatori o disciplinari nei confronti dei club coinvolti, dei loro tesserati e dei loro dirigenti; (iii) dall’escludere tali club e i loro tesserati e dirigenti da qualsiasi competizione (nazionale e internazionale) a cui questi ultimi possano legittimamente partecipare in forza dei risultati sportivi conseguiti. Il provvedimento estende la propria efficacia anche alle realtà associate a FIFA e UEFA (confederazioni e leghe nazionali).
A inizio maggio 2021 la UEFA ha tuttavia aperto un procedimento disciplinare nei confronti dei 12 club fondatori, salvo poi raggiungere con 9 di essi un accordo che prevedeva una riduzione delle sanzioni originariamente prospettate. Juventus, Real Madrid e Barcellona hanno invece rifiutato di intavolare qualsiasi trattativa, ribadendo la legittimità del progetto “Super League”.
A luglio 2021 il Tribunale di Madrid ha ordinato all’UEFA di “annullare, archiviare e chiudere i procedimenti disciplinari avviati nei confronti di Juventus, Barcellona e Real Madrid”.
La UEFA in un primo momento ha sospeso (e non annullato) tali procedimenti, costringendo il Tribunale di Madrid a emettere una nota in data 20 settembre 2021 nella quale si legge “l’Uefa si è posizionata al di fuori dello Stato di Diritto, in aperta promozione di pratiche che compromettono il principio della libera concorrenza. Per rendere effettive le misure cautelari approvate non è sufficiente un mero annuncio di sospensione della pena, è necessaria l’annullamento della stessa. Il mantenimento dei procedimenti disciplinari, pur in una situazione di sospensione temporale, dà effetto in sé alle pratiche anticoncorrenziali che l’atto emesso da questo tribunale intende bloccare”.
Il 27 settembre 2021 la Camera di Appello UEFA, deputata a sovrintendere l’applicazione dei regolamenti in materia di Licenze per Club UEFA e Fair Play Finanziario, ha quindi “dichiarato nulli tutti i procedimenti, come se non fossero mai stati aperti”. Il giorno seguente l’UEFA ha tuttavia presentato (i) osservazioni formali al Tribunale di Madrid per attestare la continua conformità con le ordinanze e (ii) una mozione per ricusare il giudice che presiede gli attuali procedimenti. Nei prossimi giorni verrà inoltre presentato un appello al Tribunale Provinciale di Madrid.
Tutto ciò mentre pende la domanda di interpretazione pregiudiziale alla Corte di giustizia UE, presentata dallo stesso Tribunale di Madrid nella controversia fra la European Company Super League S.L. da una parte e UEFA & FIFA dall’altra.
Assisteremo a nuovi sviluppi sulla questione, anche dagli spalti del campo spagnolo, all’esito della pronuncia dei Giudici UE.